Aperto da un mese dietro al Palafiori di Sanremo. Gli utenti selezionati dai Servizi sociali del Comune.
Si va dalla pasta a 3 punti all’olio extravergine a 39. Passando per i biscotti, che vanno da 6 a 11, lo zucchero a 7, il latte a 7, il tonno a partire da 6, la farina a 7. L’emporio solidale di Sanremo festeggia un mese di attività. E, con il ponte del Primo maggio, ieri era pieno. La spesa qui si fa con una tessera a punti, che sostituiscono il denaro. Gli utenti vengono inviati dall’ufficio Servizi sociali del Comune e accolti dai volontari in quello che è, a tutti gli effetti, un supermercato.
«Al momento ci sono trenta utenti circa. Ma abbiamo appena cominciato e stanno crescendo», spiega il responsabile, Luca Bordonaro. Chi entra fa la spesa normalmente, secondo i propri gusti e le proprie necessità: la responsabilizzazione delle persone è uno degli obiettivi degli empori solidali, al momento 180 strutture in Italia, gestite da Caritas per i Comuni. Tre le fonti di approvvigionamento degli scaffali: l’acquisto diretto da parte dei gestori, le donazioni di singoli o dei supermercati, prodotti che arrivano a strutture caritatevoli secondo le norme dell’Unione europea (vecchi prodotti Agea, oggi denominati Fead).
Una signora con la figlia adolescente entra, fa la tessera (è una nuova utente) e poi fa la spesa. Sceglie pelati, farina, pasta, tonno: alimenti che permettono di cucinare e sfamare tutta la famiglia. E che, a conti fatti, «costano» pochi punti. A disposizione ce ne sono 500 o 1000 al mese, a seconda di quanto stabilisce il Comune. Ma se si scelgono i cibi con accortezza, sono sufficienti. «Qui non dobbiamo guadagnare – ancora Luca Bordonaro – E i prodotti in scadenza sono in offerta, a pochissimi punti. Dobbiamo solo dare a chi ha bisogno». Il progetto non si ferma qui. L’obiettivo è organizzare anche, in futuro, corsi di cucina per insegnare a utilizzare gli scarti o gli alimenti apparentemente più poveri, ma che possono regalare golosità e ricette gustose. Anche perchè non tutti sono capaci e spesso arrangiarsi con poco è anche una questione culturale. L’emporio solidale mira pure a questo.
La generosità della gente è tanta. E anche degli esercenti. «Tutti gli scaffali e i frighi ci sono stati donati da supermercati. Così come la cassa.E riceviamo tanto da varie realtà locali», aggiunge Bordonaro. Per esempio, l’11 maggio alla Coop di Sanremo ci sarà una giornata intitolata «Dona la spesa»: tutti prodotti raccolti andranno all’emporio solidale. Ma ci sono anche singoli, che donano: l’importante è portare prodotti chiusi, sigillati, a lunga conservazione. Chi vuole può andare nella sede, dietro al Palafiori, e lasciare la spesa che ha pensato di fare per chi ha bisogno.
L’emporio ha aperto il 1° aprile. Gli spazi sono ampi ed è pronto ad ingrandirsi. E nei frighi, dove oggi ci sono prevalentemente verdure, potranno ospitare in futuro anche carni e pesci freschi. Anche se c’è bisogno di volontari a gestire tutta la struttura. Ma Sanremo è generosa, per fortuna.
Articolo di Lorenza Rapini su La Stampa
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